Cinque
Quotidiane acrobazie familiari
Durata: 75 minuti
Attori: Enzo Valeri Peruta
Regia: Silvia Briozzo
Musiche dal vivo: Pierangelo Frugnoli
Il racconto della meravigliosa e straziante condizione di padre. Un monologo con accompagnamento musicale dal vivo.
“Credo che si diventi quel che nostro padre ci ha insegnato nei tempi morti, mentre non si preoccupava di educarci. Ci si forma su scarti di saggezza.” (Umberto Eco)
Essere in cinque. Non più uno. Non due. Tre. Cinque. Cinque vite guerriere. Cinque vite a dividere e a condividere. Il caos primordiale. Casa caserma. Vociare di mercanti, zuffe e pianti inconsolabili. Lavatrici e asciugatrici in centrifuga perenne. Il basket, il rugby ma adesso anche le bambole e il tutù. Fucsia. Ognuno ha il suo spazio, almeno un pochino, un desiderio da esaudire. "Guardami, guardami", "Guardala, guardalo, un attimo almeno" "E guardiamoci anche noi che altrimenti ci perdiamo". "Metter su famiglia. Ecco cos'era quel battito al petto. Io e te e loro tre. E loro tre chi sono? Un insieme di noi due. E anche altro. Molto altro. Devo insegnar loro. Devo essere d'esempio. Devo educare. Loro e prima me stesso. Sì, tirar fuori il meglio di me. Il meglio di me. Ma cos'è?"
Dopo lo spettacolo Vitanuova, ecco un nuovo capitolo sulla paternità. Perché dopo i nove mesi di gravidanza c'è una vita davanti da inventarsi. Perché essere padre è complicato e straordinario. Perché mette in crisi tutti i giorni. Perché i manuali non servono a niente e aver il sesto senso non basta, ci vuole il settimo e pure l'ottavo. Perché sei padre e sei il papà, due figure ben distinte ed entrambe necessarie. Perché il perché si mette al mondo un figlio, anzi tre, generano altri perché e la ricerca delle risposte diventa la nostra vita. Sempre pronti a ridere di noi con estrema tenerezza.