RACCONTI DI FINE ESTATE - Cinque
Essere in cinque. Non più uno. Non due. Tre. Cinque. Cinque vite guerriere. Cinque vite a dividere e a condividere. Il caos primordiale. Casa caserma. Vociare di mercanti, zuffe e pianti inconsolabili. Lavatrici e asciugatrici in centrifuga perenne. Il basket, il rugby ma adesso anche le bambole e il tutù. Fucsia. Ognuno ha il suo spazio, almeno un pochino, un desiderio da esaudire. "Guardami, guardami", "Guardala, guardalo, un attimo almeno". "E guardiamoci anche noi che altrimenti ci perdiamo". Metter su famiglia. Ecco cos'era quel battito al petto. Io e te e loro tre. E loro tre chi sono? Un insieme di noi due. E anche altro. Molto altro. Devo insegnar loro. Devo essere d'esempio. Devo educare. Loro e prima me stesso. Sì, tirar fuori il meglio di me. Il meglio di me. Ma cos'è?